Ne voglio uno!

Ero appena uscito dalla stanza in cui alloggiavao,
ed ero solito andare a salutare il fantasma protettore dei Corvonero,
una delle poche persone simpatiche con cui scambiare quattro chiacchiere.
Quel giorno indossavo un abito color blu notte, con un cappello a cilindro e un bastone dall'impugnatura in oro bianco, a forma di teschio.
Il regalo di un pirata che avevo conosciuto anni prima.
Raggiunto il covo, mi ritrai davanti una scena al quanto bizzara:
un bambino, probabilmente che non raggiungeva neanche il pieno sviluppo dentale,
era accucciato sul pavimento,
l'aria piuttosto spaventata.
Mi avvicinai, piegandomi sulle gambe,
per riuscire ad arrivare più o meno al sul livello.
Per fortuna potevo appoggiarmi al bastone.
Tutto bene?

"bruttissimo".
Che appellativo divertente,
non mi era mai stata detta una cosa del genere.
Ripiegai il labbro in un appena accenato sorriso,
prima di togliere il cappello dalla testa, rivolgendolo verso l'alto.
E' un cappello magico.
Non era bravo con i bambini,
ma con il commento che mi aveva appena rivolto,
si era meritato un pò del mio tempo.
guarda attentamente...
Mi alazi in piedi, e poggiai il cappello sul pavimento.
Vi puntai il bastone sopra,
pronunciando una piccola forma magica nella mente.
Dal cappello ne uscì una sostanza viscida, che prese le mie sembianze, imitando i miei movimenti in modo comico,
per poi prendere l'aspetto del bambino,
e scomparire.
Ripresi il cappello da terra, poggiandolo di nuovo sulla mia testa.
E tu chi saresti?

Sorrisi anche io, notando la reazione
abbastanza divertita del pargolo.
Fare l'animatore in un centro ricreativo,
sarebbe stato abbastanza simile a
fare il professore in quella scuola.
Mi avvicinai a lui,
era il figlio di suo padre.
Non era una cosa poco, sicuramente.
Io sono Christopher Gray
Mi presentai anche io, tendendogli la mano,
per non farlo sentire sminuito.
E tuo padre chi sarebbe?

La presentazione e soprattutto
la convinzione del bambino
mi divertivano.
Era di sicuro una delle personcine
più interessanti che avevo incontrato
da li a qualche anno.
Il fratello, Damian,
non era di certo così spigliato.
Me lo ricordavo bene.
Effettivamente lo avevo immaginato.
di certo il ragazzino
non peccava di timidezza.
Piuttosto di modestia.
Otto? Ne sei proprio sicuro?
gli chiesi, mostrandogli con la mano libera dal bastone,
le unità che gli mancavano per raggiungere
il numero detto da lui.

Scrollai il capo,
togliendo nuovamente il cilindro dalla testa,
dal quale feci uscire 8 cioccorane.
Ebbene, se il risultato del tuo calcolo fosse otto, ti spetterebbero tutte.
poggiai 5 cioccorane sul bordo del cappello, e le altre tre le tenni in mano.
Mentre voi ne siete solo cinque, tu, tua madre, tuo padre, Damian, e il tuo cane.
man mano gli indicai le cioccorane,
come se fossero davvero loro.
Spiegare infondo,
era il mio compito.
In qualunque circostanza.
Sono un mago, no?
e tu non sei bravo con la matematica!

Finsi che il suo atteggiamento
fosse stato furtivo.
Dargli false speranze infondo
non mi costava nulla.
Le persone con i cilindri possono fare grandi cose, invece
con una mano trasfigurai una cioccorana in un piccolo cilindro,
che posizionai sulla sua piccola testa.
vedi? sembri anche più alto.
gli feci notare,
da che queste cose ai bambini
sembravano piacere.
ma scommetto che non ti piace,
posso riprendermelo?

Lo guardai con esitazione,
cercando di capire quale diavoleria
fosse mai quella.
Una scarpa che si illuminava,
a cosa poteva mai servire?
La fissai cercando di capirne il meccanismo,
a me sconosciuto.
Servono per volare?
chiesi, forse servivano a quello.
Altrimenti perchè illuminarsi se non
per indicare dove si andava
e avere una qualche precedenza?
i babbani diventavano sempre
più strani e inquietanti.
perchè prendi a pugni i tuoi piedi?
hanno un qualche meccanismo per l'atterraggio?